giovedì 1 novembre 2007

IL MODELLO TEDESCO IN BREVE

I tratti essenziali del "modello tedesco" riguardano il sistema elettorale e le regole parlamentari.

Il sistema elettorale:

1. Il 50% dei seggi (299) in parlamento vengono assegnati sulla base del voto proporzionale o "di lista". Le liste vengono presentate dai partiti su base regionale (che possono scegliere internamente tutte le modalità e procedure democratiche che preferiscono per arrivare alla compilazione della lista), il primo posto nella lista sarà il primo eletto, il secondo posto, il secondo eletto, ecc.

2. L'altra metà dei seggi viene assegnato in base a
- la maggioranza relativa di un candidato in un collegio uninominale (più voti di altri candidati anche se sono solo 23% contro altri che non lo superano). Ci sono 299 collegi uninominali in Germania dal 1990.
- fino ad un massimo di candidati di un singolo partito in relazione al voto proporzionale (o di lista).
Questa seconda modalità produce a volte l'effetto che vengono assegnati più seggi, che in effetti sono variabili, ma sono dal 1990 "normalmente" 598. Ciò avviene perché può capitare che un partito ottiene la relativa maggioranza dei voti proporzionali ed anche dei collegi uninominali, ma dovrebbe limitare i suoi rappresentanti in parlamento, perché il numero dei seggi sarebbe normalmente solo 598 ed anche gli altri partiti devono poter mandare tutti i loro candidati che hanno diritto a un seggio (o per voto di lista o per vittoria nel "maggioritario"). E' un dispositivo di compensazione per evitare che un partito vincente venga punito.
Questa stranezza dipende dal sistema di calcolo ed assegnazione dei seggi che porta il nome del matematico belga "De Hondt", che è ampiamente riconosciuto dagli esperti come una dei migliori e più chiari usati per l'assegnazione dei seggi.

La variabilità dei seggi (con la sola possibilità di aumentarli) si traduce nei fatti in una specie di "premio di maggioranza" che però non viene solo assegnato al partito maggiore, bensì anche agli altri partiti, sempre in relazione ai voti di lista ottenuti ed ai collegi uninominali vinti con maggioranza relativa nel singolo collegio.

3. Un partito, per entrare in parlamento, deve superare il 5% dei voti oppure vincere con i suoi candidati in almeno 3 collegi uninominali la maggioranza relativa. Nel secondo caso entreranno in parlamento solo questi 3 rappresentanti, e NON anche altri candidati di lista eventualmente in relazione ai voti ricevuti.

4. Non sono ammessi alleanze di liste varie, di coalizioni preconfigurate prima delle elezioni di partiti o movimenti distinti come la "Casa delle Libertà" o "L'Unione". Se due partiti o movimenti vogliono presentarsi assieme alle elezione per superare la soglia di sbarramento del 5% devono fondere anche le liste e presentare una unica lista (successo alle ultime elezioni nel 2005 quando il movimento para-sindacalista WASG si è presentato assieme al partito postcomunista della Germania dell'Est PDS. Oggi i due partiti si sono fusi nel partito "Die Linke" - "La Sinistra").


L'elettore trova nella cabina elettorale 2 schede molto semplici: una per eleggere il "candidato diretto" nel suo collegio ed una per votare una lista (un partito o movimento). Come risulta dalle regole sopra, il voto sulla seconda scheda è più importante per l'assegnazione dei seggi, mentre la prima scheda elettorale per eleggere il candidato direttamente garantisce maggiore identificazione con la persona.

Le regole parlamentari:

1. Solo se un partito supera il 5% dei consensi potrà mandare in parlamento i suoi rappresentanti nell'ordine della percentuale di voto che ha ottenuto (p.es.: 10% di voti, 10% dei seggi assegnati = ca. 60 seggi su 598). E solo in questo caso tale lista può costituire una "Fraktion" o Fazione parlamentare con tutti i diritti di incidere sugli ordini del giorno e gli iter parlamentari e con uguali diritti di intervento. Se un deputato esce dal suo partito (o viene espulso) mantiene il seggio ma non può, nemmeno assieme ad altri deputati singoli, formare una fazione, e i suoi diritti di partecipare alla vita parlamentare vengono drasticamente ridotti (non può incidere su ordini del giorno, ha meno tempo per intervenire nei dibattiti, ecc.). Anche un partito che ha vinto "solo" 3 collegi uninominali senza superare lo sbarramento del 5% non può costituire una fazione, ed invia in parlamento solo 3 eletti.

2. Il Cancelliere (non tutto il governo) viene eletto dalla maggioranza più uno dei parlamentari.

3. Il Cancelliere può solo essere sfiduciato se contemporaneamente si presenta una maggioranza alternativa in parlamento per un altro candidato cancelliere ("sfiducia costruttiva"). Se non si riesce ad eleggere un altro cancelliere, la sfiducia è respinta. Ovviamente il cancelliere può dimettersi di sua spontanea volontà. In tal caso si procede entro un periodo definito a nuove elezioni.

4. Il Cancelliere nomina i ministri del suo governo, che devono giurare davanti al parlamento, e può revocarli a sua discrezione. Il cancelliere detiene anche la cosiddetta "Competenza delle linee guida" del governo, cioè egli può definire, limitare ed orientare le azioni dei suoi ministri.

Questo intanto per dare il quadro del "modello tedesco" a grandi linee. Ovviamente ci sarebbero mille dettagli, ma può bastare così.



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