giovedì 1 novembre 2007

Critica No. 1: Non incentiva il bipolarismo

1. "IL MODELLO TEDESCO NON GARANTISCE IL BIPOLARISMO E PERCIO' PORTEREBBE A UNA MAGGIORE INSTABILITA' ED INGOVERNABILITA' IN ITALIA oppure PORTA A COALIZIONI DI LARGHE INTESE (o alla Grosse Koalition)": è vero che nella legge elettorale tedesco o nelle regole parlamentari relative non esistono dispositivi che incentivano o impongono cartelli o alleanze elettorali tra vari partiti costituiti prima delle elezioni. Ne' questo è possibile senza fondere le liste. Partiti che vogliono portare solo i loro candidati in parlamento con i voti a loro dati dagli elettori, si devono presentare da soli.
MA...
- i partiti piccoli rischiano di non superare lo sbarramento del 5% e non possono evitare lo sbarramento "fingendosi alleati con altri" per poi in parlamento andare di nuovo per vie proprie, come regolarmente è accaduto in Italia dal 1994 in poi, da quando si è cercato di incentivare prima con il maggioritario al 75% dei seggi in parlamento e poi
- con il "porcellum" di Calderoli - con le "alleanze dichiarate" nel 2006. Questo modello di "Bipolarismo" che dovrebbe garantire stabilità e governabilità in verità ha creato in Italia 9 governi diversi in 13 anni, dal 1994 ad oggi (Berlusconi I, Dini, Prodi I, D'Alema I + II, Amato, Berlusconi II + III, Prodi II) mentre in Germania con il suo sistema elettorale e la sfiducia costruttiva possiamo contare solo 17 governi dal 1949 al 2007 (e solo 8 cancellieri diversi). Pare ovvio che il sistema tedesco in questo senso è largamente più stabile anche senza incentivare od imporre il bipolarismo. Il trucco sta nello sbarramento del 5% e nella sfiducia costruttiva.

- la creazione di una colazione di governo è più onesta, più democratica e più equilibrata nei contenuti se fatta dopo la conta dei voti: se pensiamo ad esempio all'Unione che ha vinto le elezioni del 2006. E' stato elaborato un programma di questo cartello elettorale, senza tenere in considerazione il reale peso elettorale dei singoli partiti, concedendo eventualmente compromessi a partiti che poi si rivelavano di avere solo il 2 percento di voti (IdV, UDEUR, PdCI, Verdi, RNP, ecc.). Questi accordi pre-elettorali si rivelano così dei macigni per un governo.

- Dei 17 governi in Germania dal 1949 ad oggi solo 2 sono stati "di larghe intese" o "Grosse Koalitionen" dei 2 maggiori partiti di centro-destra e centro-sinistra (CDU/CSU e SPD). Perciò non si può parlare di effetto automatico del modello tedesco, anzi. Ma a volte non ci sono maggioranze alternative possibili in parlamento se non trovare una larga intesa. Allora anche questo deve essere possibile, nell'interesse dei cittadini. E forse occorre aggiungere che grazie alla sfiducia costruttiva solo un cancelliere è stato sfiduciato in parlamento e sostituito da una altro (Schmidt-Kohl 1982). Ed è altrettanto importante ricordare che il secondo governo Schroeder dal 2002 governava con soli 2 voti per 3 anni, fino a dimettersi più per pressioni dell'opinione pubblica che per una crisi di governo.

Accusare il sistema tedesco di non essere "bipolarista" e di portare a larghe intese, non corrisponde alla realtà e serve al massimo a difendere gli interessi di bottega dei piccoli partiti oppure di mantenere i governi ricattabili da pochi voti. Ma perché leader di
partiti medio-grandi come Fini o Veltroni dovrebbero volere proprio questo???? E' veramente difficile da spiegare se non che magari non conoscono bene il "modello tedesco".... Forse a Fini potrebbe preoccupare un governo di larghe intese Forza Italia-Partito Democratico... anche se sarà molto difficile che ciò avvenga...

A Veltroni e Fini ed altri scettici del sistema tedesco come Angelo Panebianco va forse anche detto che lo sbarramento al 5% si traduce AUTOMATICAMENTE in un premio ai partiti medio-grandi, perché se si pensa che oggi come oggi (2007) approssimativamente un 20% dei seggi in parlamento è assegnato a deputati di partiti che non raccolgono il 5% di voti. Quando questi partiti non arrivano sopra il 5% con uno sbarramento elettorale, tali 20% di seggi verranno attribuiti ai partiti che invece entrano in parlamento, ma - democraticamente - in base ai reali voti che hanno ottenuti e non un 20% forfetario come succede oggi. Perciò, Veltroni, occhio a questa opportunità (e democraticità) e Fini, sbrigati a fare il Partito della Libertà col Berlusca !!! Certo, anche PRC, PdCI, Verdi e SD non dormono e potrebbero eguagliare AN con la "Cosa Rossa", ma come disse Gorbaciov... "chi arriva tardi verrà punito dalla vita"...!

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